💡 LO SPUNTO DEL SABATO 💡

La lavoratrice madre e il lavoratore padre che intendano 📣 rassegnare le dimissioni durante il c.d. periodo protetto devono rispettare la procedura della convalida volta ad accertare la reale volontà di dimettersi dal posto di lavoro. Devono essere convalidate le dimissioni presentate:
📍 dalla lavoratrice durante il periodo di gravidanza;
📍 dalla lavoratrice o dal lavoratore durante i primi tre anni di vita del bambino o di accoglimento del minore adottato o in affidamento.
La 💻 richiesta di convalida deve essere effettuata presso l’ITL competente per territorio, entro 30 giorni dalla comunicazione delle dimissioni, 📎 allegando i seguenti documenti:
👉 lettera di dimissioni che risulti notificata al datore di lavoro;
👉 documento di identità/titolo di soggiorno;
👉 codice fiscale;
👉 busta paga recente e indirizzo pec del datore di lavoro (se in possesso).
Una volta convocato personalmente il dipendente ed effettuato il colloquio, il servizio competente rilascia entro 45 giorni dalla richiesta un 📃 provvedimento di convalida che verrà inviato al lavoratore o al datore di lavoro e che risolverà il rapporto di lavoro.
In caso di dimissioni rassegnate dall’inizio del 🤰 periodo di gravidanza o di fruizione del congedo di paternità fino al primo anno di vita del bambino:
❌ il lavoratore o la lavoratrice non sono obbligati a dare il preavviso;
✔️ il datore di lavoro è chiamato a liquidare l’indennità sostitutiva del preavviso e a corrispondere all’INPS il ticket di licenziamento.
In caso di dimissioni rassegnate 👶 dal primo al terzo anno di vita del bambino:
✔️ il lavoratore o la lavoratrice sono obbligati a dare il preavviso o a corrispondere 💸 l’indennità sostitutiva in caso di mancato preavviso;
❌ il datore di lavoro non è tenuto a corrispondere all’INPS il ticket di licenziamento.