💡LO SPUNTO DEL SABATO💡
La #Naspi è l’indennità di disoccupazione mensile prevista per tutti i lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente il proprio lavoro, a seguito di:
❌ licenziamenti individuali e collettivi;
❌ licenziamento disciplinare;
❌ dimissioni per giusta causa;
❌ dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità.
Il lavoratore, per averne diritto, deve:
👉 essere in stato di #disoccupazione involontario (è richiesta la DID e il Patto di servizio);
👉avere almeno 1️⃣3️⃣ settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti l’inizio della disoccupazione.
La domanda dev’essere presentata all’INPS in via telematica, entro il termine di #decadenza di 6️⃣8️⃣ giorni decorrenti dalla cessazione del rapporto di lavoro.
L’indennità 💰 viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni (quindi al massimo per 24 mesi).
L’importo considera la retribuzione imponibile 🧮 ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni rapportata al numero di settimane di contribuzione.
La Naspi risulta essere pari al:
🔹 75% della retribuzione media imponibile degli ultimi 4 anni, se la retribuzione media considerata è pari o inferiore ad euro 1.250,87 (per l’anno 2022);
🔹 75% dell’importo di riferimento annuo + il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e il suddetto importo, se la retribuzione media risulti superiore al limite di euro 1.250,87 (per l’anno 2022).
✋ In ogni caso, la Naspi non può superare un limite che viene rivalutato annualmente e reso noto dall’INPS: per il 2022, tale limite è di euro 1.360,77 mensili.
A decorrere dal primo giorno del 6° mese (o 8° se il beneficiario ha più di 55 anni), l’indennità si riduce ⏬ del 3% ogni mese.